Tool-Errante
Oggi parleremo di un interessante seg8 mentale.
Karl Popper o PopX per gli amici indie, nel 1945, agli albori delle democrazie nate dopo la Seconda Guerra Mondiale propose con estrema lungimiranza come una società tollerante potrebbe essere costretta a essere intollerante verso chi minaccia la tolleranza stessa.
Questa tesi prende il nome di "Il Paradosso della Tolleranza"
In altre parole, se una società accetta e tollera tutto, inclusi i comportamenti intolleranti, potrebbe finire per distruggere le basi della propria tolleranza e dei principi fondanti.
Immaginiamo seguendo questo principio che uno stato decida di finanziare tutti gli artisti, indipendentemente dal loro talento o dalla qualità della loro arte. Questo include musicisti che suonano male, pittori che dipingono opere incomprensibili e scrittori che scrivono romanzi insensati.
Già ve ne sono molti per carità, come Fabio Volo, Povia o Fontana! Questi hanno il loro mercato di followers, che tramite valutazioni soggettive comprano la loro arte e proprio per questo siamo tutti liberi e felici di promuovere chi più amiamo!
La giustificazione sarebbe che l'arte è invece oggettiva e che tutti meritano di essere supportati, o addirittura che tutti meritano di fare gli artisti, sempre, nonostante i fischi, le mostre vuote o libri invenduti. Un critico potrebbe sostenere che questo approccio è in realtà una forma di intolleranza verso gli ascoltatori, i lettori e gli spettatori che devono subire opere di scarsa qualità. In questo senso, premiare l'arte indipendentemente dalla sua qualità, potrebbe essere visto come una forma di intolleranza verso il buon gusto e la sensibilità estetica.
Siamo di fronte a un paradosso poiché, in nome della tolleranza e dell'inclusione, lo stato potrebbe finire per promuovere l'intolleranza verso la critica e il giudizio artistico. Se tutto è valido e meritevole di supporto, allora nulla è veramente valido o meritevole di lode. In questo modo, la tolleranza verso l'arte di scarsa qualità potrebbe portare a una forma di intolleranza verso l'eccellenza artistica.
La cosa buffa è che proposte a sostegno degli artisti vengano promosse oggi. Quindi chiedo, senza voler approfittarmi della tolleranza altrui, perché anche io nello scrivere questo paragrafo non debba contemplare una remunerazione artistica dalla collettività?
Alla mia personale delusione non c'è mai fine, ma se mi comportassi in modo intollerante otterrei dagli altri tolleranti la loro approvazione verso la mia delusione. Così da vincere sempre! Sarebbe un paradosso anche questo!!!
Ma devo confidarvi un segreto, presentare questa riflessione filosofica non riesce a togliermi di testa quel giovane pittore austriaco che scelse, cambiando carriera, di prendere le redini di quella Germania che fece un sacco di casini tra il 1939 e il 1945. Forse, se avesse avuto il suo piccolo assegno statale si sarebbe accontentano dei suoi brutti dipinti senza mercato... piuttosto che segnare un brutto periodo storico in modo indelebile.