Vendersi l’anima (e pure il concetto)
Gurdjieff ti guardava negli occhi e ti diceva che eri addormentato, che vivevi in uno stato di sonno meccanico.
Poi ti portava in una Dacia mal riscaldata a ballare strane coreografie mentre ti urlava addosso in russo e ti svuotava lentamente il conto in banca.
Tutto per risvegliarti.
Malcolm McLaren ti diceva la verità subito: non c’era nessun risveglio.
Solo un buon PR e una band che faceva finta di suonare.
Ma in fondo il meccanismo era lo stesso.
Gurdjieff vendette l’anima come problema tecnico.
McLaren vendette il caos come prodotto in edizione limitata.
Entrambi avevano capito una cosa semplice:
Se riesci a dare forma a qualcosa che la gente sente ma non riesce a nominare, allora puoi vendergliela.
Gurdjieff ti diceva che mancavi di attenzione cosciente e di presenza interiore (buona fortuna a confutarlo).s
McLaren ti mostrava che la tua rabbia era monetizzabile, e che bastava urlarla nel microfono giusto.
Entrambi erano illusionisti con una teoria.
...e una mailing list!!
Alla fine, che cos’è che si compra?
Un disco? Un libro?
O l’illusione che qualcosa di rotto dentro di te stia trovando una forma?